• il presepe di schianno •
Tratto da: La storia del Presepe di Schianno - presepeschianno.it
A Schianno, un piccolo paese alle porte di Varese, il Presepe è una tradizione che continua ormai da molti anni; è infatti dal 1989 che un gruppo di persone si ritrova nelle serate dei mesi precedenti al Natale per realizzare il Presepe.
Grazie all'impegno costante di queste persone ed il supporto (anche economico) della Parrocchia San Giorgio di Schianno e della Pro-Loco di Gazzada Schianno, riusciamo a realizzare ogni anno qualcosa di diverso e, qualche volta, anche di "curioso"...
Infatti ormai in tanti sanno che quello di Schianno, non è quasi mai il solito presepe: ogni volta un tema diverso, legato all'attualità o a un luogo caratteristico del paese o della provincia.
Ogni anno si parte già durante l'Estate a "meditare" sul tema... finché una sera d'autunno, davanti ad un tavolo e ad una fetta di torta, si inizia a mettere nero su bianco...
E via, da quella sera passano pochi giorni a quando ci si trova nella Chiesetta dei Santi Cosma e Damiano, pronti per iniziare una nuova avventura...
...e ogni giorno che passa, il Presepe prende sempre più forma e cresce la voglia di vederlo finito.
Per poter dare quel "tocco in più" al Presepe, ognuno di noi porta con sé la sua esperienza, le sue conoscenze e le sue passioni...
• La storia •
Tratto da: Profilo storico di Gazzada Schianno di Gianazza
È nota prevalentemente per la sua massiccia torre medievale, essendo l’unico esempio in Lombardia di Cloche-porche, un campanile la cui peculiarità risiede nel fatto che funzioni anche da ingresso alla chiesa.
Nella navata è inoltre possibile ammirare un ciclo affrescato a fine XV secolo in cui le figure ritratte, partendo da sinistra, sono San Bernardo di Chiaravalle, una Santa Monaca, la Madonna con Bambino tra San Sebastiano e Sant’Antonio abate, e in ultimo San Francesco con il donatore e il Dio Padre nel tetramorfo che si collocherebbero nei primi decenni dei XVI secolo. Uno studente in storia dell’arte, lo schiannese Alberto Moiraghi, ha analizzato a fondo ogni particolare della chiesa per poterci scrivere la tesi e ipotizza, basandosi anche su altri studi, che gli affreschi siano da attribuire ai Campanigo, una famiglia da cui deriva anche Galdino da Varese.
Furono attivi in città cosi come nella zona di Novara ed Ivrea. È altresì singolare che fra le raffigurazioni non risultino mai i due Santi a cui è intitolata la chiesa.