Chiesa Santa Maria Madre
in Morazzone

La storia

di don Gabriele Crenna

 

Si erge in una stupenda posizione con vista del lago di Varese e della catena alpina del Monte Rosa ed è stata recentemente restaurata. È stata edificata probabilmente nel XV secolo su una cappella precedente che risaliva almeno al XIII secolo, come è comprovato dagli spezzoni di muro riportati alla luce dal recente restauro del 1987/88, pietre che si possono ancora ammirare. La chiesa è stata importante punto di riferimento, testimoniato dalle sepolture sotto il pavimento. È stata sede di una cappellania dal 1449: era cioè officiata quattro giorni alla settimana da un cappellano stabile, il quale abitava nelle vicinanze e nei restanti tre giorni celebrava nella chiesa di San Giorgio a Schianno. Questo servizio religioso godeva di cospicue rendite attraverso poderi lasciati in eredità da Giovanni Antonio Bizzozero, ricco proprietario di Varese.

Al suo interno si trovano dipinti votivi dei secc. XV e XVI: San Rocco accanto ad un lacerto di presepio (con pregevole San Giuseppe), una Madonna in trono con Bambino, Sant'Antonio Abate (patrono dei contadini) e ciò che resta di una figura di santo Vescovo (Ambrogio?). Un avanzo di una crocifissione è riportata sopra la porta laterale. Sopra gli altari dell'abside e della cappella di sinistra sono posti una Madonna con Bambino e un Sant'Antonio abate con gli specifici simboli del maiale e del fuoco (invocato contro il cosiddetto fuoco di Sant'Antonio). Sui muri laterali si trovano le litografie della Via Crucis donate da un emigrante morazzonese a fine Ottocento con scritte esplicative in lingua francese e spagnola.