Prenditi un po' di tempo
Per riflettere

sepolcro vuoto

Gesù Risorto,

Tu rischiari le nostre tenebre;

la tua presenza è luce sul nostro sentiero.

Allontana da noi superficialità, mediocrità, indifferenza.

Donaci l’entusiasmo di una sequela libera.

 

 Un caro augurio. Una preghiera

    don Peppino

 

Sacramento della riconciliazione

1. Introduzione

Nel nome del Padre …                                                                     P. Amen

 

Signore, nostro Dio, posa la tua mano sul nostro capo. Donaci limpidezza di sguardo per accorgerci della tua presenza, un cuore capace di accogliere la tua Parola, la determinazione a servirti nei fratelli, e una viva capacità di affidamento per dimostrarsi saldi in Te. Donaci una sapienza che si costruisca quotidianamente nella familiarità con te, la semplicità di offrire attenzione a tutti e il vero discernimento che confonde ogni presunzione.

Amen

 

2. In ascolto della Parola di Dio:Matteo 8,5-13

 

Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa»Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.

 

3. Riflessione

  • Il primo miracolo di Gesù, secondo Matteo, fu per un lebbroso (8.1-4); il secondo per un pagano.
    Questo è già motivo per mettere in crisi la comoda e orgogliosa sicurezza dei figli di Abramo.
    Nel brano della guarigione del servo del centurione, la narrazione è ridotta allo stretto necessario; è il dialogo tra Gesù e il centurione e poi tra Gesù e la folla ad occupare il maggior spazio.
  • Per Matteo è fondamentale la riflessione sull’importanza dell’affidarsi totalmente al Signore Gesù; la sua risposta è molto chiara: “Va, avvenga per te come hai creduto”. L’episodio è però anche il segno di un’attesa del Signore che è più presente nel mondo pagano che tra gli stessi Ebrei; Gesù stesso afferma: “In Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande”. La fede autentica non è sempre presente dove tu te l’aspetti.
  • Il centurione era, presumibilmente, uno di quei pagani che erano delusi dal pensiero filosofico e religioso dei Greci e dei Romani; prendeva, forse, parte alle preghiere nella sinagoga e alla solidarietà verso le persone povere. Non si sentiva neanche là a casa propria perché era di origine pagana. Il messaggio di Gesù annuncia altro: la predilezione del Signore è per tutti; addirittura afferma che un pagano può avere maggior fede di un ebreo.
  • La fede del centurione stupisce anche il Signore Gesù; che un uomo pagano creda, così intensamente, è una bella sorpresa anche per Lui. Grande importanza, sottolinea, ha la nostra libertà. E allora ai discepoli, tutti ebrei, propone come modello la fede di questo pagano. L’affidamento è spesso una caratteristica di chi si ritiene estraneo; è chi si sente credente che è normalmente tentato di fidarsi della propria giustizia, della propria sapienza, più che della benevolenza del Signore Dio, della propria bontà più che della sua Grazia. È un rimprovero a chi si pensa sempre in credito con Dio. L’estraneo riconosce invece che tutto è grazia: la volontà del Signore e quella del credente diventano una sola, a motivo della fede.

 

4. Atteggiamenti per una buona riconciliazione

 

  • La consapevolezza che ci affidiamo al Signore Dio, clemente e misericordioso.
    Ricordiamo il messaggio di Luca 15: “In cielo si fa più festa per una persona realmente pentita che per novantanove che si ritengono giusti”.
  • Esame di coscienza: desidero verificare le scelte che faccio. Affermo il “così fan tutti” o ricerco la risposta nel Vangelo; oppure, chiedo aiuto e luce a una persona saggia e amica del Signore?
  • Chiederci se abbiamo un vivo desiderio di convertire il nostro cuore.

 

5. Qualche spunto per un esame di coscienza personale; alcune domande

  • Quale posto sta occupando Dio e la sua Parola nella mia esperienza quotidiana? Ho la presunzione di essere io l’attore principale della mia vita o mi lascio guidare dal Signore?
  • Come vivo e preparo la S. Messa domenicale?
  • Mi accade a volte di bestemmiare o curo che il mio linguaggio faccia trasparire la pace che ho nel cuore?
  • Mi accorgo delle bellezze che porto dentro di me?
  • Cerco di amare il mio prossimo come me stesso oppure mi lascio spesso prendere dall’ira?
  • Riesco a perdonare quando ricevo qualche offesa?
  • Sono capace di condividere la tristezza e la gioia di chi mi è prossimo? So operare in comunione con altre persone?
  • Ho un rapporto positivo con i miei genitori, i miei familiari e i miei amici?
  • Amo la mia vita e la riconosco come dono di Dio?
  • Tendo alla sobrietà nelle mie scelte o dò troppa importanza alle cose materiali?
  • Interpello il Signore sulla buona gestione del mio corpo?
  • Agisco sempre secondo coscienza o cerco di essere giusto solo in presenza di altri?

 

6. Incontro serenamente il confessore che mi dona il perdono

Nel momento della riconciliazione domando sinceramente perdono:

Pietà di me, o Signore,

secondo la tua misericordia:

non guardare ai miei peccati

e cancella tutte le mie colpe;

crea in me un cuore puro

e rinnova in me uno spirito

di fortezza e di santità.

 

7. Penitenza

Preghiera

Credo che la vita non è un’avventura da vivere secondo la mentalità corrente,

ma un impegno a realizzare il progetto che Dio ha su ognuno di noi:

un progetto di amore che trasforma la nostra esistenza.

Credo che la gioia più profonda nel cuore di una donna, di un uomo sia incontrare il Signore Gesù.

Lui in ogni cosa, miserie, peccati, storia, speranza, assumono nuova dimensione e significato.

Credo che ogni uomo possa rinascere ad una vita genuina e dignitosa n qualunque momento della sua esistenza.

Compiendo sino in fondo la volontà di Dio posso non solo rendermi libero ma anche sconfiggere il male e donare speranza a chi incontro.

Amen.

(Thomas Merton)