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Sta diventando una bellissima tradizione e un appuntamento da non perdere alla Vigilia della Solennità di Tutti i Santi. Il 31 ottobre segna, nell’ambito del percorso con gli adolescenti, l’inizio in forma diocesana dell’itinerario e chiede ai partecipanti di avere coraggio nelle proprie scelte, sentendosi parte di un popolo in cammino verso una Meta comune che è il compimento della vita nella santità.

 

La Notte dei Santi di quest’anno si è svolta per le vie del centro storico di Milano, coinvolgendo gli adolescenti in un percorso di ascolto e testimonianza in strada.

Dopo aver camminato per le vie del centro, gli adolescenti sono entrati in Duomo per scoprire la propria chiamata alla santità in un percorso spirituale costruito su misura per loro.

 

«Siamo in questo Duomo in cui si dice che vi siano 3400 statue di santi e di personaggi importanti, ma ora gli importanti siete voi perché avete la vita davanti e siete chiamati alla felicità. Vorrei incoraggiarvi e dirvi che dentro ognuno c’è la vocazione alla santità». Quella che si esprime nei gesti semplici del voler bene quotidiano e in piccoli «sacrifici che ci fanno contenti».
«Cosa significa questa gioia nel dare gioia agli altri? Indica che siamo fatti per questo».
«Cosa vuole dire, invece, la tristezza di “chiudersi” dentro un computer, magari vedendo cose un poco sporche, sentendosi infelici? Significa che non siamo fatti per le porcherie, ma per le cose belle, come la poesia, per una parola che aiuta a stupirci».
La vocazione alla santità, insomma, è per tutti: questo il messaggio per gli adolescenti, per questi “esordienti della vita” capaci – magari un po’intimiditi – di aggirarsi curiosi in Duomo, di guardare in alto (in tutti i sensi), sfuggendo, così, alla banalità del modello Halloween con le sue streghe.
«Anche i santi hanno avuto la vostra età e hanno scelto di non avere una vita annacquata. I santi non sono supereroi, ma gente che ha cercato di vedere lo spirito di Dio. Ricordatevi sempre che la vostra vita è benedetta, anche quando tutto sembra andare storto».
«La felicità non è bere una birra o fare follie per una notte, è qualcosa che dura, perché amore del Signore ci avvolge. Quando vi indignate per un’ingiustizia o per la violenza, sappiate che anche questa è una chiamata alla santità. Siamo fatti per la giustizia, per la purezza e la carità. Io non ho una ricetta per farvi diventare santi, ma se ogni giorno riuscite a meditare sulla preghiera che Gesù ci ha insegnato, il Padre Nostro, siete già sulla strada della santità».

Arcivescovo Mario Delpini

 

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