DOMENICA 20/02 della “DIVINA CLEMENZA” – L’incontro con il Misericordioso
Una riflessione di don Romano per vivere meglio il senso della domenica della “divina clemenza” che celebriamo oggi.
Cos’è la “divina misericordia”? Innanzitutto non è una “cosa”... La divina misericordia è Gesù Risorto che è vivo in mezzo a noi come il Misericordioso, perché prova compassione per la vita di ciascuno di noi, per le nostre sofferenze, per le nostre malattie. E se noi lo accogliamo come il Misericordioso, la nostra vita cambia e rinasce da uno sguardo d’Amore, come per Paolo il persecutore, come per Levi/Matteo il pubblicano. Gesù desidera guarirci soprattutto dalla malattia spirituale più difficile da curare: una fede malata, una fede “schizofrenica”. Vorrei proporvi allora, anche in preparazione alla Quaresima, un percorso per aiutarci a fare una radiografia della nostra fede, per capire il suo “stato di salute”, attraverso una sorta di esame di coscienza:
1. Ho la fede? Ci accorgiamo che molto spesso non otteniamo niente perché manchiamo di fede. Ci ricorda papa Francesco: “Cerca lo sguardo di Dio: mettiti in adorazione, lasciati perdonare nella Confessione, stai davanti al Crocifisso. Insomma, lasciati amare da Lui. Questo è l’inizio della fede: lasciarsi amare da Lui, che è padre”. (Angelus del 10 ottobre 2021)
2. Vivo la fede come dono? La fede che vuole Gesù è accettare il suo dono per essere a nostra volta dono per gli altri: il Misericordioso vuole offrirci un legame amoroso con Lui.
3. Lascio che il Battesimo agisca in me? La fede ci è donata nel Battesimo: una vera rinascita. Siamo figli di Dio per sempre, resi eterni, chiamati a vivere il dono dello Spirito che rinnova la vita.
4. Sento la mia fede in cammino con gli altri? La fede non è una scelta individualistica. Ci fa Popolo di Dio, in cammino nella storia, nella Chiesa, in uscita per la Missione.
5. Desidero piacere al Signore? La fede è vivere da figli: fare tutto ciò che Lui ci dice, volendo piacere a Lui.
6. Mi accosto alla Parola e all’Eucaristia? Prego? La fede si alimenta nell’ascolto della Parola, nell’Eucaristia e nella preghiera. È lì che la fede si nutre e il Misericordioso si rende visibile a noi. Altrimenti si arriva alla conclusione che Dio non mi interessa più e non mi attira...
7. Vivo nelle opere la mia fede? La fede che vuole Gesù deve essere operosa, per amore.
8. La fede mi apre agli altri, anche a chi non ha la fede? La fede cresce e si nutre nel confronto con la cultura in cui viviamo, cultura che è di fatto agnostica o atea, centrata non sui valori del Vangelo. Dunque la fede ci svela che siamo tutti fratelli e sorelle condividendo le sfide della Storia.
9. So vivere una fede che si affida? A volte ci chiediamo: Perché oggi il Signore sembra lontano o assente o inesistente? Gesù ci dice: «Per la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile». (Mt 17, 19 – 20)