pasqua

“Il chicco di grano caduto in terra, porterà molto frutto” (Gv 12)

Carissimi fratelli e sorelle, carissimi parrocchiani
vorremmo condividere con voi un affettuoso augurio pasquale che sia espressione del nostro desiderio di farci vicino a voi in occasione della memoria della Resurrezione di Gesù.
Il vissuto degli amici di Gesù in quella settimana di Passione può interpretare bene quella che è la nostra passione in queste settimane.

 

 

Cosa provarono i suoi amati discepoli quando lo videro sotto processo, torturato e crocifisso? Possiamo immaginare dolore, nostalgia, paura, rabbia, smarrimento, incertezza, delusione; “speravamo fosse lui ...” dissero alcuni allontanandosi da Gerusalemme (Lc 24). Tutti sentimenti che li condussero probabilmente sulla soglia della disperazione: un uomo amato non c’era più, l’unica cosa che si poteva fare era ripensare al passato, ai momenti belli che non sarebbero più tornati, e andare al sepolcro per piangere perché Gesù non poteva che essere lì, in più con una grossa pietra davanti alla tomba che magari avrebbe impedito pure la vista del Maestro defunto: così è sempre stato e così sempre sarà.
E mentre ripensavano al passato, non immaginavano certo che Dio aveva preparato per loro qualcosa di più grande, di assolutamente nuovo, ... quindi non potevano far altro che sopravvivere sperando di cavarsela in qualche modo, e da soli, senza il Maestro.

Ma le cose non andarono così, ogni schema venne da Dio stravolto: non sapevano, o non avevano capito, o non si ricordavano, che il chicco di grano caduto in terra e poi morto, avrebbe portato molto frutto per la vita di tutti (Gv 12).
L’Ultima Cena che sembrava davvero l’ultima, venne ripetuta migliaia di volte e divenne il nuovo modo di Gesù di essere presente all’umanità.

La disgrazia dell’orrore della croce, divenne il segno che milioni di persone continuamente ripetono su di loro per ricordarsi quanto Amore continuamente li avvolge e con quale amore vorrebbero vivere la loro vita.
La Pasqua di Gesù rivelò che cosa davvero è vita e cosa non lo è, manifestò quale potenza di vita è capace di dischiudere un atto di donazione totale fino alla fine.

La paura di fare la stessa fine del Maestro, grazie allo Spirito, si tramutò in coraggio e missione.
Quale augurio vogliamo quindi fare per la Pasqua, quest’anno?
Non vogliamo pensare che i tempi che ci stanno davanti saranno semplici, neanche possiamo sperare che poche parole come queste possano sollevarci granché dai profondi turbamenti che ci portiamo dentro, cancellare le serie preoccupazioni per il lavoro, la famiglia, le responsabilità, la fatica, il lutto, il futuro, l’economia, la malattia, le guerre, l’inquinamento; d’altra parte, come l’Eucarestia ci insegna, non è questo il tempo di partecipare alla Resurrezione di Gesù, ... non ancora!

Vorremmo insieme a voi, al contrario, aiutarci a ricordare che questo è invece il tempo di condividere la sua Passione, è il tempo di portare la croce nella speranza di partecipare anche alla resurrezione.
“Portare” (Mt 16,24), “stare” (Mt 26,38), “rimanere” (Gv 15) dentro una quotidianità seriamente provata, con la stessa “sete” di salvezza, la stessa pazienza, la stessa fedeltà, la stessa fiducia nel Padre, la stessa disponibilità all’altro, la stessa capacità di perdono del Figlio, ben sapendo però che “se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12).

Vi auguriamo quindi
di ricordare sempre, e soprattutto nei momenti più bui, che la Passione di Gesù unitamente alle nostre passioni, “porteranno frutto” ... a suo tempo;
vi auguriamo di saper scorgere i segni di questo prodigio di vita disseminati nelle vicende umane di tutti coloro che si dispongono, non senza una dura lotta, a rimanere in comunione con il Figlio e, insieme a lui, donano la vita agli altri.
Ci auguriamo di riuscire a fare tutto questo insieme nelle nostre comunità, perché unicamente a questo servono le parrocchie: aiutarsi insieme a fare memoria che la “passione” di ciascuno, ad immagine e somiglianza della Passione del Figlio, è portatrice di “molto frutto” per la salvezza personale, delle persone che amiamo e del mondo.
Un fraterno e affettuoso augurio di buona Pasqua!

Don Stefano, don Luigi, don Gino, don Romano, Diacono Claudio